Proseguono i lavori di completamento della riforma del lavoro sportivo: è stato appena pubblicato l’elenco aggiornato di figure che, per l’attività svolta, risultano necessarie per lo svolgimento di una disciplina sportiva, a integrazione della definizione contenuta nel D.Lgs. 36/2021. Nell’intento del legislatore, infatti, i confini della figura del lavoratore sportivo devono essere sempre più estesi. La norma di riferimento è l’ormai famoso art. 25 D.Lgs. 36/2021, secondo cui vi sono 7 categorie principali (atleta, allenatore, istruttore, direttore tecnico, direttore sportivo, preparatore atletico e direttore di gara). Alle 7 categorie espressamente previste si aggiungono anche tutte quelle figure che, previo tesseramento, svolgono verso un corrispettivo le mansioni rientranti, sulla base dei regolamenti tecnici della singola disciplina sportiva, tra quelle necessarie per lo svolgimento di attività sportiva, con esclusione delle mansioni di carattere amministrativo-gestionale.
Come si individuano queste “mansioni necessarie”? È il comma 1-ter dello stesso articolo a spiegarci che: “Le mansioni necessarie, oltre a quelle indicate nel primo periodo del comma 1, per lo svolgimento di attività sportiva, sono approvate con decreto dell’Autorità di Governo delegata in materia di sport, sentito il Ministro del lavoro e delle politiche sociali. Detto elenco è tenuto dal Dipartimento per lo sport della Presidenza del Consiglio dei ministri e include le mansioni svolte dalle figure che, in base ai regolamenti tecnici delle Federazioni Sportive Nazionali e delle Discipline Sportive Associate, anche paralimpiche, sono necessarie per lo svolgimento delle singole discipline sportive e sono comunicate al Dipartimento per lo sport, attraverso il CONI e il CIP per gli ambiti di rispettiva competenza”.
Sul sito del Dipartimento dello Sport è possibile consultare l’elenco pubblicato il 26.01.2024 e successivamente aggiornato il 25.06.2024 e, da ultimo, il 17.04.2025: lo stesso è suddiviso a seconda delle Federazioni e delle discipline sportive e comprende tutte quelle figure che possono essere considerate lavoratori sportivi e, quindi, essere destinatarie dei medesimi diritti riconosciuti a coloro che rientrano nelle 7 categorie previste dalla legge.
Ricordiamo sempre che l’elenco è diverso per disciplina proprio in considerazione del fatto che ogni disciplina, per la sua particolarità e specificità, può considerare necessarie figure diverse rispetto a un’altra disciplina. Allo stesso modo troviamo mansioni che possono sembrare estranee al mondo sportivo, ma che in relazione alla singola disciplina sono fondamentali.
Andando ad analizzare le novità apportate dall’ultimo aggiornamento, la maggior parte delle Federazioni ha incluso nelle proprie figure necessarie gli speaker, i responsabili della sicurezza e safeguarding, gli incaricati dell’impianto e funzionalità della gara.
Alcune Federazioni, come la FIDAF (Federazione Italiana di American Football) e la FIR (Federazione Italiana Rugby), hanno introdotto la figura del massaggiatore. Sul punto, l’art. 25, c. 1 specifica che non si considerano lavoratori sportivi coloro che forniscono prestazioni nell’ambito di una professione la cui abilitazione professionale è rilasciata al di fuori dell’ordinamento sportivo e per il cui esercizio devono essere iscritti in appositi albi o elenchi tenuti dai rispettivi ordini professionali. In tal caso, sarà quindi necessario prestare attenzione all’eventuale iscrizione all’albo dei Fisioterapisti, la quale costituirebbe una causa di esclusione dall’applicazione della normativa in analisi.
Molto specifico è il punto dedicato alla FITET (Federazione Italiana Tennistavolo), la quale ha voluto inserire anche la figura del raccattapalline.
Come si poteva immaginare, le Federazioni paralimpiche come la FISPES (Federazione Italiana Sport Paralimpici e Sperimentali) hanno correttamente indicato i soggetti incaricati della manutenzione dell’attrezzatura e dell’assistenza agli atleti paralimpici.
Ora che il mansionario sta prendendo una forma sempre più chiara, sarà più semplice per tutte le associazioni e società sportive gestire correttamente i rapporti con le varie figure presenti nelle diverse discipline praticate e adempiere con maggiore consapevolezza agli adempimenti derivanti dal riconoscimento dello status di lavoratore sportivo.
da Ratio Quotidiano