Caccia aperta all’evasione dei commercianti: dal 1 gennaio prossimo scatta l’obbligo di connessione tra POS e registratori di cassa per evitare che incassi con mezzi elettronici non vengano scontrinati.
Inoltre va a pieno regime e diventa più performante la compliance sui presunti incassi POS non dichiarati nelle annualità precedenti, con il 15% degli esercenti che si è adeguato alla richiesta dell’Agenzia delle Entrate relativa all’anno d’imposta 2023 su 15.000 comunicazioni inviate. Restano inevitabilmente non intercettate da queste tipologie di controlli tutte le compravendite “a nero” ovvero pagate in contanti che, senza l’emissione dello scontrino fiscale, possono essere rilevate principalmente solo da controlli sul posto, così come eventuali incassi tramite POS non collegati poi al registratore di cassa.
Questi sono gli effetti prodotti della norma anti evasione col POS introdotta con l’articolo 1 commi da 74 a 77 della legge 207/2024 e dall’attività di controllo sugli incassi realizzati tramite mezzi elettronici condotta dall’Agenzia delle Entrate.
L’evoluzione delle compliance dell’Agenzia delle Entrate
Le compliance in commento sono generate grazie all’incrocio dei dati delle fatture elettroniche e scontrini telematici emessi, con quelli inviati dagli operatori finanziari che hanno l’obbligo di trasmettere all’Agenzia delle Entrate i dati identificativi degli strumenti di pagamento elettronico messi a disposizione degli esercenti, nonché l’importo complessivo delle transazioni giornaliere effettuate mediante gli stessi strumenti.
L’analisi effettuata dall’Agenzia delle Entrate su questo pacchetto dati rileva l’eventuale evasione generata da incassi POS non dichiarati poi dal contribuente per i quali inevitabilmente non sono stati effettuati i correlati adempimenti oltre che i versamenti delle imposte indirette e dirette.
Queste analisi nel corso degli anni sono divenute sempre più accurate generando il 4,4% di integrative per regolarizzare le omissioni per l’anno d’imposta 2022, poi il 10% in una seconda mandata correttiva delle lettere sempre per il 2022 e fino ad arrivare al 15% per l’anno 2023, in cui si contano oltre 15 mila comunicazioni trasmesse e 2.268 correzioni indotte.
Va ricordato che lo scorso 9 ottobre è stato pubblicato dall’Agenzia delle Entrate il provvedimento n. 369141/2025 proprio per l’attuazione dei controlli sulle incongruenze tra i dati della dichiarazione IVA relativa al periodo d’imposta 2023 e l’importo delle operazioni IVA trasmesse telematicamente.
Obbligo di connessione POS-registratori di cassa
A partire dal 1 gennaio prossimo, ai sensi dell’articolo 1 comma 74 della legge 207/2024, i POS, ovvero gli strumenti hardware o software mediante i quali sono accettati i pagamenti elettronici, dovranno essere direttamente collegati ai registratori di cassa in modo che ogni transazione incassata venga automaticamente “scontrinata” e comunicata all’Agenzia delle Entrate (si veda ItaliaOggi del 1 novembre).
Tale obbligo inevitabilmente ridurrà al minimo il fenomeno dell’incasso POS non dichiarato, anche se la compliance e il monitoraggio dell’Agenzia delle Entrate su tale fenomeno di evasione resterà attivo.
Tempistiche per il collegamento dei POS
Per i POS già attivi nel gennaio 2026 (ovvero quelli per cui è in vigore un Contratto di convenzionamento) il collegamento andrà effettuato entro 45 giorni a partire dalla data di messa a disposizione nell’area riservata dello specifico servizio (momento che sarà reso noto con apposito avviso pubblicato sul sito internet dell’Agenzia delle Entrate).
Per gli strumenti di pagamento elettronico per i quali il contratto di convenzionamento è stipulato successivamente al 31 gennaio 2026, il collegamento invece andrà stabilito a partire dal sesto giorno del secondo mese successivo alla data di effettiva disponibilità dello strumento di pagamento elettronico ed entro l’ultimo giorno lavorativo dello stesso mese.
da Italia Oggi