I codici Ateco2025 nel primo periodo di applicazione

La nuova classificazione Ateco 2025 è operativa dallo scorso 1° aprile. L’entrata in vigore dei nuovi codici Ateco ha suscitato alcune domande da parte degli operatori del settore, a cui in questo contributo diamo una risposta.

Al riguardo, sia l’Agenzia delle Entrate, sia le Camere di commercio non hanno mancato di fornire indicazioni utili a gestire la fase transitoria.

Vediamo allora di rispondere a talune questioni emerse.

Codici Ateco 2025: cosa cambia per i contribuenti?
Attenzione alla dichiarazione IVA
In primis, ci si chiede che codice Ateco indicare nelle dichiarazioni IVA presentate dopo l’1 aprile.

Al riguardo, è possibile sia indicare i vecchi codici Ateco 2007, sia i nuovi, avendo però cura, in quest’ultimo caso, di riportare il codice 1 nella casella “Situazioni particolari” presente nel frontespizio del modello. L’eventuale mancanza, tuttavia, a meno di scarti della dichiarazione, non determina un errore sanzionabile.

Occorre presentare una variazione dati?
Un altro dubbio riguarda se occorre presentare denuncia di variazione dati.

L’Agenzia delle Entrate ha al riguardo affermato che l’adozione della nuova classificazione non comporta l’obbligo di presentare un’apposita dichiarazione di variazione dati; tuttavia, il contribuente comunicherà i corrispondenti nuovi codici attività in occasione della presentazione della prima dichiarazione di variazione dei dati che dovrà presentare (per altri motivi ovviamente).

E se il nuovo codice attribuito non è coerente?
Ci si chiede poi che fare nel caso in cui in CCIAA risulti un nuovo codice attività non coerente.

In effetti, il problema potrebbe porsi, in quanto le imprese interessate dall’aggiornamento dei propri codici attività verranno informate dell’avvenuto aggiornamento dalla propria CCIAA. Nel caso in cui dunque i nuovi codici assegnati d’ufficio dalla Camera di Commercio non fossero coerenti con l’attività svolta dal singolo contribuente, i singoli contribuenti potranno comunicare il codice (o i codici) corretti e coerenti, attraverso ComUnica.

Nel caso in cui invece il codice assegnato non sia pertinente e presenti una “corrispondenza multipla”, sarà possibile utilizzare il nuovo servizio di Rettifica Ateco 2025, dal sito https://rettificaateco.registroimprese.it/.

Per aggiornare i codici presenti nell’Anagrafe Tributaria occorre in ogni caso inviare l’apposito modello attraverso una pratica di Comunicazione Unica.

I casi di rettifica saranno frequenti poiché vi sono diverse fattispecie in cui a un vecchio codice Ateco corrispondano diversi nuovi codici 2025.

La rettifica potrà comunque essere richiesta fino al 30 novembre 2025, la domanda può essere presentata anche da un soggetto terzo per conto dell’impresa, a condizione che il file xml della richiesta sia firmato digitalmente dal titolare/legale rappresentante.

Sarà possibile scegliere un codice Ateco diverso, ma solo nell’ambito delle corrispondenze stabilite dall’ISTAT.

da Il Commercialista Telematico

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