Regione Veneto – Rottamazione veicoli commerciali

La Regione del Veneto ha approvato il bando per la concessione di contributi regionali destinati alla rottamazione di veicoli aziendali e la loro sostituzione con mezzi a basso impatto ambientale.

L’agevolazione consiste nella concessione di un contributo a fondo perduto, da 2.000 a 9.600 euro, in rapporto alla tipologia di alimentazione ed emissioni del nuovo veicolo, ma anche alle dimensioni dell’impresa.

I soggetti beneficiari di tale intervento sono le Micro, Piccole e Medie Imprese – denominate nel seguito MPMI – (secondo la definizione di cui all’allegato I del regolamento UE 651/2014 del 17 giugno 2014), aventi sede legali ed operative attive in Veneto e iscritte al Registro Imprese (di cui all’art. 8 L. 580/93).

Sono ammissibili gli investimenti per l’acquisto di veicoli aziendali di categoria M1, N1, come definiti all’art. 47, c.2 lett.c) del D.Lgs 285/1992 “Nuovo Codice della strada” e s.m.i., utilizzati per il trasporto di persone o di merci, di classe ambientale Euro 6D o superiore, con le seguenti tipologie di alimentazione:

− Elettrica pura/ Idrogeno;

− Ibrida;

− Bifuel (Metano, benzina/metano e benzina/GPL);

− Tradizionale (Benzina, Diesel), a fronte di una contestuale rottamazione di un veicolo aziendale (M1, N1) per il trasporto di persone o merci, con alimentazione a benzina o bifuel fino a Euro 4/IV incluso e con alimentazione diesel fino ad Euro 5/V incluso.

La procedura si articola in due fasi:

PRIMA FASE: invio di una “manifestazione d’interesse” che avverrà con modalità informatiche, con riferimento alle vigenti norme in materia di decertificazione, trasparenza e di semplificazione normativa e permetterà di stilare una graduatoria.

SECONDA FASE: invio di una “richiesta di contributo” concessa per le sole manifestazioni di interesse che sono inserite nella graduatoria di cui al precedente comma che hanno provveduto all’acquisto del nuovo veicolo e alla contestuale rottamazione di quello indicato nella prima fase.

La manifestazione di interesse deve essere presentata esclusivamente online, sulla piattaforma informatica raggiungibile all’indirizzo: https://restart.infocamere.it, selezionando l’iniziativa d’interesse, dalle ore 10:00 del 15 aprile 2024 e fino alle ore 12:00 del 14 giungo 2024.

Per saperne di più visita il sito https://www.regione.veneto.it/web/ambiente-e-territorio/bando-veicoli-aziendali-2024

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Deducibilità del trattamento di fine mandato

Il trattamento di fine mandato (TFM), emolumento corrisposto agli amministratori alla fine del loro incarico, ha generato ampio contenzioso sul piano fiscale, in particolare per quanto concerne il corretto periodo di imputazione e la sua deducibilità ai fini delle imposte sul reddito. La giurisprudenza della Corte di Cassazione ha progressivamente delineato i confini entro cui il TFM può ritenersi deducibile. L’art. 105, c. 4 del Tuir estende i criteri di deducibilità dell’indennità di fine rapporto previsti per i lavoratori dipendenti alle indennità per la cessazione dei rapporti di collaborazione coordinata e continuativa. In linea generale gli accantonamenti relativi al TFM sono deducibili a condizione che l’obbligazione risulti da atto avente data certa anteriore all’inizio del rapporto. È consentita dunque la deduzione per competenza a patto che la società abbia assunto un impegno giuridicamente vincolante prima dell’inizio del mandato dell’amministratore. In assenza di tale condizione, il TFM non si qualifica come indeducibile ma potrà essere dedotto per cassa al momento dell’effettivo pagamento e dopo aver ripreso a tassazione nei vari anni gli accantonamenti operati (con conseguente stanziamento delle imposte anticipate). La Corte di Cassazione ha ribadito in più occasioni tale assunto; ricordiamo, tra le altre Cass. civ., ordinanza n. 13566/2022 e sentenze nn. 31473/2019 e 16787/2016. È opportuno ricordare altresì che nell’atto avente data certa occorre individuare anche l’importo. Infatti, le ordinanze nn. 4487/2025, 3299/2025, 19445/2023, 25435/2022, 19571/2022, 3994/2021, 24848/2020, 17367/2020, 16826/2020 e 26431/2018 e le sentenze nn. 15966/2024 e 1153/2021 hanno specificato che l’atto, oltre ad avere data certa antecedente all’inizio del rapporto, deve specificare anche l’importo accantonato. Qualora il requisito della data certa anteriore non sia rispettato, come anticipato, in luogo del principio di competenza, la Cassazione ammette la deduzione dei compensi spettanti agli amministratori nell’esercizio in cui viene effettivamente corrisposto. In tal senso, si registra l’orientamento consolidato sia dell’Amministrazione Finanziaria (Risoluzioni nn. 211/E/2008 e 124/E/2017), sia della giurisprudenza della stessa Corte (cfr., tra le altre, Cass. nn. 5763/2021, 4400/2020 e 17367/2020). Inoltre, l’accontamento del TFM, non subendo i limiti di spettanza (e quindi di deducibilità) nelle forme e nei limiti previsti per i lavoratori dipendenti (così la Cassazione con le ordinanze: 4854/2025, 3388/2025, 3384/2025, 3382/2025, 3300/2025, 3299/2025, 3298/2025, 15966/2024, 25435/2022, 28827/2021 e 24848/2020) deve essere determinato secondo criteri di ragionevolezza, coerenti con la durata dell’incarico nonché congrui rispetto alla realtà economica dell’impresa (Cass., ordinanza n. 28827/2021). Infine, si sottolinea che i sopra citati principi, qualora non ottemperati, non possono essere “raggirati” mediante le dimissioni e la nuova nomina dell’organo amministrativo al solo fine di vedersi attribuito il TFM deducibile per competenza. Difatti, in base alla massima dell’ordinanza n. 19445/2023, l’interruzione del rapporto con la società risulta meramente formale e “non risulta possibile far dimettere e rinominare successivamente gli amministratori in ragione di una continuità sostanziale”. La corretta formalizzazione dell’impegno rappresenta, quindi, un presupposto imprescindibile per la legittima deduzione fiscale, sia secondo l’Agenzia delle Entrate sia secondo la consolidata giurisprudenza della Corte di Cassazione. Una gestione documentale tempestiva e trasparente si conferma, di fatto, l’unico strumento per evitare contestazioni e sanzioni in fase di accertamento. da Sistema Ratio

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